IMPROVVISAZIONE e CREATIVITÀ _Workshop e performance con Emmanuel Grivet e Heike Schuster

Sabato 14 Ottobre: dalle ore 15.00 alle 20.00
Domenica 15 Ottobre: dalle ore 10.00 alle 17.00 (con pausa pranzo)

Il workshop è aperto a tutti che lavorano nel ambito di danza, movimento, teatro fisico e corpo, e chiunque sia interessato alla creatività del movimento.

Durante il workshop si esplorerà la chiarezza del movimento attraverso l’allineamento, la centratura e il radicamento del corpo, nonché il potere di una respirazione aperta, libera e fluida.
Utilizzando i diversi supporti per il movimento e l’improvvisazione, la ricchezza dell’immaginazione, sviluppando la nostra autoconsapevolezza e la coscienza ambientale, possiamo affrontare situazioni insolite e inaspettate ed esplorare viaggi improvvisati individuali e di gruppo.
Gli strumenti per l’improvvisazione rendono possibile creare e comporre insieme nel momento.

Più che il fare, lasciamo che sia “il sentire” a guidare l’esplorazione,
più che la volontà, lasciamo che sia il flusso delle emozioni, la sensibilità e l’intuito a condurre il viaggio,
più che colmare lo spazio e il tempo, giocare con il vuoto;
essere contemporaneamente autore e spettatore dell’evento.

Emmanuel Grivet
Coreografo e danzatore insengnante di danza e movimento libero.
Inizialmente è stato allievo di Jean Masse, Jackie Taffanel e della compagnia Trisha Brown. Alla guida della sua compagnia dal 1993, ha creato come coreografo più di trenta pezzi per il suo gruppo e altri.
Dal 1998, sviluppa una ricerca sull’improvvisazione, la danza-contatto, la coreografia aperta e le composizioni di danza istantanea, che lo ha portato a incontrare e ballare con alcune figure della corrente (Mark Tompkins, Julyen Hamilton, Joëlle Léandre…) e a costruire i propri strumenti originali per la creazione di brani di danza e la formazione di ballerini.
Oggi collabora con vari artisti – performer, ballerini, musicisti, artisti visivi – in numerosi progetti – creazioni, performance, workshop – nel campo dell’improvvisazione e della composizione aperta, nel suo paese e all’estero (Europa, Israele, Messico, Kenya, Corea del Sud, India…). Allo stesso tempo, percorre un percorso coreografico originale, affrontando le questioni del corpo e del movimento sul palco e mettendo in discussione le condizioni della performance e il rapporto con il pubblico.
Ha fatto parte del movimento contact-improvvisation per dieci anni (jam, workshop, festival in Francia e all’estero).